Mostra di Giovanni Boldini alla reggia di Venaria Reale
Qualche informazione sulla vita del pittore...
Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano considerato uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi dell'elettrizzante fascino della Belle Èpoque. Ottavogenito di Benvenuta Caleffi e Antonio, Boldini dimostrò sin da giovanissimo una naturale predisposizione per l'arte, tanto che già prima di imparare a scrivere riempiva i quaderni di disegni e di schizzi: anzi, a cinque anni aveva già fondato un rudimentale atelier nel granaio di famiglia. Temperamento indipendente, che mal tollerava ogni imposizione didattica, Boldini abbandonò prematuramente gli studi scolastici per imparare i primi rudimenti pittorici sotto la guida del padre Antonio, il quale seppe ben valorizzare il precoce talento del figliolo. La figura di Antonio, valido pittore purista attratto dai maestri del Quattrocento, fu infatti fondamentale per la preparazione pittorica di Giovanni Boldini. Due fattori, in particolare, favoreggiarono la maturazione pittorica del Boldini adolescente: innanzitutto l'esonero dal servizio militare di leva istituito nel regno d'Italia, ottenuto per via della bassa statura (1,54 metri contro l'altezza minima richiesta di 1,55 metri), ma anche la cospicua eredità pervenutagli dallo zio paterno Luigi, il quale in assenza di discendenza diretta consegnò il proprio patrimonio finanziario e immobilare proprio ai pronipoti, destinando a Giovanni Boldini la cifra di 29.260 lire. Con questo denaro Boldini scelse di allontanarsi da Ferrara. Boldini trovò in Firenze un ambiente assai stimolante sia dal punto di vista sociale, sia da quello artistico.
Si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove ebbe come insegnanti Stefano Ussi ed Enrico Pollastrini e dove ebbe come condiscepoli il Vinea ed il Sorbi. Egli era assiduo frequentatore del caffè Michelangiolo nel quale si ritrovavano artisti e patrioti. Era infatti frequentato assiduamente da una vivace schiera di pittori e intellettuali aggregatasi sotto il nome di "Macchiaioli". L'esperienza macchiaiola fu senza dubbio stimolante per il Boldini, che in questo modo ebbe l'opportunità di costituire la solida tessitura luministica che ravviverà i suoi successivi dipinti francesi. Si sbilanciò però, a differenza dei colleghi, più verso la ritrattistica, genere che apprezzava già negli esordi e che ora perseguiva con sicura scioltezza. Sir Walter Falconer, la cui moglie ebbe una relazione con Boldini, invitandolo nel 1867 all'Esposizione Universale, offrì all'artista la possibilità di vedere per la prima volta Parigi. Con il soggiorno francese egli venne a contatto con codici e paradigmi diversi, la Toscana iniziò ad andargli sempre più stretta, sino a quando, animato da una profonda irrequietudine, iniziò a viaggiare alla ricerca di una nuova innovatività. Boldini decise di accettare l'invito del signor Cornwallis-West e si recò a Londra, inserendosi con successo nel bel mondo londinese. Londra, tuttavia, non lo appagò a pieno. Giovanni infatti bramava Parigi, città perfettamente in grado di assecondare i suoi atteggiamenti aristocratici e di soddisfare la sua sete di successo e di riconoscimenti. Nel 1871 Boldini lasciò Firenze, questa volta definitivamente, per recarsi a Parigi, quella «Mecca dell'arte e della vita» (Panconi, Gaddi) che divenne immediatamente la sua seconda patria. Si accostò all'ambiente impressionista, intrecciando un'amicizia salda e proficua con Edgar Degas. Fu agli scorci del XX secolo che le potenzialità creatrici di Boldini si indebolirono, complice anche la vecchiaia galoppante ed il tramonto di quella Belle Èpoque che, con le sue miserie ed i suoi splendori, aveva consacrato definitivamente la sua fama. La sua ascesa professionale si interruppe bruscamente solo nel 1917, quando subì un atroce abbassamento alla vista. Divenuto quasi semicieco, Boldini per sottrarsi alle atrocità della prima guerra mondiale, si trasferì dapprima a Londra e poi a Nizza, per fare ritorno a Parigi nel 1918. Il 29 ottobre 1929, ormai quasi novantenne, il pittore si unì in matrimonio con la giornalista italiana Emilia Cardona. Sarebbe morto dopo soli due anni, l'11 gennaio 1931, nella sua dimora parigina al boulevard Berthier. Come richiesto nelle disposizioni testamentarie, fu sepolto nel cimitero di Ferrara, accanto ai suoi cari. Oggi le sue tumultuose vicende biografiche ci sono note grazie alla "Vie de Jean Boldini", opera letteraria pubblicata dalla Cardona, rimasta ormai vedova, in omaggio del grande marito defunto.
Alcune delle opere esposte alla reggia di Venaria...
Qualche giorno fa mi sono recata alla bellissima reggia di Venaria Reale, in provincia di Torino, per visitare una delle mostre che la reggia, per alcuni mesi, ha messo a disposizione: Giovanni Boldini. Ecco alcune foto delle opere esposte (le opere non sono in ordine cronologico ma nell'ordine di esposizione dei quadri).
Il paggio. Giochi col levriero (1866), Genova - Galleria d'Arte Moderna.
Marchesino a Versailles (1876), collezione privata.

Dame del Primo Impero (1875), Londra - collezione privata.
Dame del Primo Impero, particolari.


Signora che legge (1875), collezione privata Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli.
Signora che legge particolare.
Signora che legge particolare.
L'amico fedele (1872 c.), collezione privata.
L'amico fedele particolare.
Coppia in abito spagnolo con due pappagalli (El matador) (1873 c.),Genova - collezione d'arte di Banca Carige.
Lo strillone (1878 c.), Napoli - Museo di Capodimonte.

Berthe che legge una dedica su un ventaglio (1878), Lugano - Butterfly Institute Fine Art, galleria d'arte. Berthe che legge una dedica su un ventaglio particolare.
La contessa de Rasty a letto (1880 c.), collezione Sacerdoti Ferrario.
La contessa de Rasty coricata (1880 c.), Tribiano - collezione privata.
La contessa de Rasty coricata particolare.
La contessa de Rasty coricata particolare.
La colonnade a Versailles (1889), collezione privata Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli.
Il bar delle Folies Bergère (1885 c.), Milano - collezione privata Courtesy Enrico gallerie d'arte.
Il bar delle Folies Bergère particolare.
Il bar delle Folies Bergère particolare.

Ritratto di Mme Seligman (1883 c.), collezione privata Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli. Ritratto di Mme Seligman particolare.
Dopo il ballo (1884), Milano - collezione privata Courtesy Enrico gallerie d'arte.
Dopo il ballo particolare.
Dopo il ballo particolare.

Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (Femme aux gants) (1889-1901), Palermo - galleria d'arte moderna "Empedocle Restivo". Ritratto di Emiliana Concha de Ossa particolare.
Mrs Stanford White (1902 c.), collezione privata.
Il pianista Rey Colaço (1883), Montecarlo-Monaco - collezione A. Turello.
Ritratto di giovane donna (1880 - 1885), Milano - collezione privata Courtesy Enrico gallerie d'arte.

Ritratto di signora dagli occhi color pervinca (1885 c.), Courtesy Marco Bertoli.
Ritratto di signora dagli occhi color pervinca particolare.

La bella Holdin (1880 c.), Milano - collezione privata Courtesy Enrico gallerie d'arte.
La bella Holdin particolare.
La testa bruna (1890 c.), Milano - collezione privata.
Ritratto di Antonio Starrabba, marchese di Rudinì (1898), Palermo - società siciliana per la storia patria. Ritratto di Antonio Starrabba, marchese di Rudinì particolare.
Madame X con collare di perline (1904 c.), collezione privata.
Statua nel parco di Versailles (1895 c.), Milano - collezione privata Courtesy Enrico gallerie d'arte.
Ritratto della danzatrice spagnola Anita de la Feria (1901), collezione privata.

Ritratto di Josefina Alvear de Errázuriz (1892), Roma - collezione Valter e Paola Minetti.
Ritratto di Josefina Alvear de Errázuriz particolare.

Profilo di giovane bruna con i capelli raccolti (1902 - 1904), collezione Sacerdoti Ferrario.
Profilo di giovane bruna con i capelli raccolti particolare.
Ritratto di Donna Franca Florio (1901 - 1924), collezione privata.
Ritratto di Donna Franca Florio particolare.

Ritratto di signora (1904 c.), Torino - Gam, galleria civica d'arte moderna e contemporanea.

Ritratto di Mme Veil-Picard (1896 c.), collezione privata Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli.
Ritratto di Mme Veil-Picard particolare.
Passeggiando da una sala all'altra della mostra...

Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio (1889), Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli.
Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio particolare.

Mademoiselle De Nemidoff (1908), collezione privata.
Mademoiselle De Nemidoff particolare.

Ritratto di Madame Eugène Doyen (1910), collezione privata.
Ritratto di Madame Eugéne Doyen particolare.
La signora bruna in abito da sera (1892 c.), collezione privata.
La signora bruna in abito da sera particolare.

La camicetta di volie (1906), collezione Sacerdoti Ferrario.
La camicetta di volie particolare.
Lettura a letto (1914), collezione privata.
Busto di giovane sdraiata (1912 c.), Ca' la Ghironda Modernartmuseum.
Busto di giovane sdraiata particolare.
Natura morta di Rothschild (1911 c.), collezione privata Courtesy Museo Archives Giovanni Boldini Macchiaioli.
Gladioli rosa (1916), collezione privata.
"I nastri, i riccioli, le gonne delle belle e piccanti ballerine del Moulin de la Galette e di altri balli palpitavano là vicino, descrivevano arabeschi di voli di farfalle sulla folla."
Emilia Cardona
Se visitate la mostra fatemi sapere se vi è piaciuta!
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